Che cos’è la Celiachia?
La parola greca significa “pertinente all’intestino” e indica una condizione morbosa per cui l’individuo non tollera il glutine, ossia una proteina contenuta in determinati cereali: frumento, segale e orzo. • La malattia celiaca è detta anche MC, “enteropatia da glutine” o “sprue non tropicale”. • L’ingestione dei cereali provoca, nei soggetti predisposti, una imponente reazione immunitaria a livello dell’intestino tenue a cui seguono un’infiammazione cronica e alterazioni della mucosa. La disfunzione o la scomparsa dei villi intestinali compromette l’assorbimento dei nutrienti e l’intero organismo risente delle carenze.I sintomi
I segnali considerati classici della MC sono diarrea e malassorbimento, ma oggi si distinguono sia tipi diversi della malattia sia disturbi particolari, anche a seconda dell’età del paziente. • La celiachia della prima infanzia si instaura dopo lo svezzamento, quando si introducono nella dieta alimenti con glutine, come farina lattea e pastina, e si manifesta con inappetenza, vomito, disturbi gastrointestinali e distensione addominale. • La celiachia del bambino, quando non c’è stata diagnosi tempestiva, si rivela più in là nel tempo, con arresto della crescita, pallore, rachitismo e turbe del comportamento, quali apatia e irritabilità. • La celiachia dell’adulto si può scoprire anche a 50 anni e si presenta con quadri clinici diversi: – sintomi gastrointestinali: diarrea, continua o periodica, con fasi di stipsi; steatorrea; distensione e dolore addominali; anoressia. – sintomi extraintestinali: anemia, da carenza di ferro, che a volte è l’unico segnale di MC; osteoporosi dolorosa; edemi periferici; disordini dell’apparato riproduttivo, come amenorrea e infertilità; depressione. – sintomi sistemici: astenia, ipotensione, calo ponderal o, al contrario, nel 37% dei casi diagnosticati, sovrappeso. • In definitiva, la MC può anche essere “mascherata”: – la celiachia “atipica” o “subclinica” dà sintomi extraintestinali sfumati, fra cui anemia, alterazioni dello smalto dei denti, afte in bocca, fragilità di unghie e capelli, disturbi neurologici. – la celiachia “silente” è caratterizzata da assenza di sintomi, perché le alterazioni sono limitate a un breve tratto dell’intestino. – la celiachia “potenziale” si ha se, pur essendo la mucosa intatta, vengono ritrovati nel sangue i marcatori sierologici della malattia: gli anticorpi.Le cause
Perché sopravvenga il morbo celiaco, nell’individuo devono sussistere due condizioni determinanti. • L’influenza genetica: una persona risulta presdisposta a contrarre la celiachia se eredita particolari geni del sistema HLA, che identifica gli antigeni estranei e attiva le difese immunitarie. La prova è che nei parenti di primo grado dei celiaci e nei gemelli si ha un’alta incidenza della malattia. • Il meccanismo immunitario: non tutti i soggetti predisposti diventano intolleranti al glutine, perché è necessario che l’organismo sviluppi specifici anticorpi contro il glutine. • La risposta immunitaria si innesca con la digestione del glutine che nello stomaco viene diviso in pezzetti, le gliadine; queste, arrivate nell’intestino, sono scisse ancora finché un frammento (il peptide 31-49) viene riconosciuto estraneo e nocivo dal sistema HLA della parete dell’intestino. I linfociti T, così attivati, liberano sostanze tossiche, che scatenano a loro volta altri linfociti distruttori i quali, non trovando microbi o altri agenti patogeni da colpire, aggrediscono la stessa mucosa intestinale.Malattie associate
Molti studi correlano la maggior frequenza di alcune patologie a una prolungata esposizione al glutine, nei soggetti sensibili e a dieta libera. • La “glutine-dipendenza” si è vista per la dermatite erpetiforme e viene ipotizzata per una serie di malattie autoimmuni: tiroiditi, diabete mellito, artrite reumatoide, epatite cronica e, segnalata di recente, cardiomiopatia dilatativa. • Alla base del fenomeno, vi sarebbe la stessa predisposizione genetica, che favorisce sia la comparsa della celiachia sia quella di altri disordini autoimmuni. Per identico motivo, a loro volta, hanno maggiori possibilità di sviluppare la celiachia coloro che sono già affetti da malattie autoimmuni, come le sindromi di Down o di Turner, il morbo di Addison o le leucoencefalopatie. • L’intolleranza al lattosio, per cui non viene sopportato lo zucchero del latte, compare nelle forme gravi di morbo celiaco e contribuisce in modo rilevante alla sintomatologia digestiva della MC. In questo caso, l’intolleranza al lattosio è secondaria a un difetto acquisito dell’enzima lattasi, che dovrebbe scindere e digerire il lattosio, ma che diventa carente nei celiaci. Dopo 6-18 mesi di trattamento con dieta aglutinata e a basso rapporto di lattosio, nel malato migliorano entrambe le manifestazioni. • Fra le complicanze attribuibili alla celiachia non curata, vengono sospettati il linfoma intestinale e tumori, soprattutto epiteliali, alla mammella, alla bocca, alla faringe e all’esofago. Il danno della mucosa intestinale, tipico della celiachia, potrebbe facilitare l’azione dei cancerogeni ambientali; così come le alterazioni del sistema immunitario, proprie della MC, potrebbero predisporre alle neoplastie connesse a processi infiammatori cronici.La diagnosi
La disponibilità di test del sangue affidabili consente di individuare il morbo celiaco, anche solo sospettato o senza sintomi importanti. • Il dosaggio degli anticorpi anti-glandina (AGA) è molto semplice ma può dare falsi positivi in caso di altre allergie alimentari. • Il nuovo dosaggio degli anticorpi anti-endomisio (EMA) rivolti contro le proteine dell’intestino utilizza una tecnica di immunofluorescenza. • La ricerca di anticorpi anti-transglutaminasi (tTG) dei tessuti è un esame introdotto di recente, di elevata efficacia. • La biopsia intestinale si esegue necessariamente a completamento delle analisi precedenti, per confermare la diagnosi, e dopo un anno di dieta senza glutine, per controllare l’effetto della terapia.
Il Registro Nazionale della Celiachia
In Europa, la MC ha una prevalenza di 1:200 e negli Stati Uniti, dove in passato era quasi sconosciuta, di 1:33. • Secondo stime recenti, in Italia l’incidenza della MC è di 1 su 180 abitanti, ma l’80% degli affetti non si accorge del suo stato, individuato con lo screening di massa. • L’Istituto Superiore della Sanità ha istituito, nel ’98, il Registro Nazionale delle Complicanze del Morbo Celiaco, allo scopo di seguire l’evoluzione nel tempo della malattia, e coordina uno studio di sorveglianza in 18 Centri specialistici di Ospedali e Università. • I 2.500 pazienti arruolati, di cui il 72,8% donne, hanno indicato, come sintomi prevalenti, la diarrea o l’anemia, con il 53% di soggetti afflitti da più disturbi; il 63% dei malati non mostrava patologie concomitanti . • Nell’indagine, si è notato un cambiamento degli aspetti clinici del morbo celiaco: mentre negi anni ’70 prevalevano i sitomi intestinali ed extraintestinali di malassorbimento, adesso questi sono diminuiti e aumentano i casi asintomatici o atipici, con diagnosi a partire da pubertà ritardata, poliabortività, bassa statura o artrite. • Nell’insorgenza della malattia, resta da chiarire l’interazione fra predisposizione genetica e fattori ambientali: ci sono evidenze che la precoce introduzione di glutine durante lo svezzamento aumenti l’incidenza del morbo, come è accaduto in Svezia; invece il prolungato allattamento al seno sembra ridurla.Terapia dietetica
Una dieta “ben fatta” porta alla completa normalizzazione della mucosa intestinale e alla scomparsa dei sintomi. Poiché non è la quantità di glutine a innescare la malattia, ma è sufficiente la sua presenza infinitesimale, il paziente deve eliminare qualunque prodotto che abbia anche solo tracce della sostanza: l’alimentazione priva di glutine va seguita per sempre e senza strappi alla regola. • Le avvertenze dietetiche indicano che un celiaco deve evitare i cibi e le bevande contenenti grano, orzo e segale. Prudenza occorre anche per l’avena, di cui è consentito un uso limitato (50-60g/al giorno) soltanto ai pazienti in via di remissione. • Le farine di soia o tapioca, riso, granturco, grano saraceno e patate possono essere consumati senza problemi. • Fra i vari sostituti del frumento, sono consigliabili: il miglio (da cui si ricavano semolino e farina), la quinoa e l’amaranto (con chicchi analoghi al miglio), la manioca e l’arrowroot (radici ricche di amido, ridotte anche in farina), la carruba (frutto con semi simili al cacao), il guar (un fagiolo la cui farina è adatta alla panificazione perché lega l’impasto come il glutine). • I semi oleosi, di zucca, lino, girasole, sesamo e altri, sono ottimi integratori, in quanto contengono grassi e proteine e scarsi carboidrati. • I prodotti caseari dovrebbero essere evitati inizialmente, per la possibile concomitanza della MC con una intolleranza secondaria al lattosio. • Le etichette dei cibi e dei condimenti in vendita devono essere lette con attenzione perché gli additivi, come gli stabilizzanti e gli emulsionanti, potrebbero contenere glutine. • Purtroppo fino al 50% dei malati, specialmente adolescenti, trasgredisce facilmente; alcuni ritornano a un’alimentazione libera, per motivi psicologici, di cattiva accettazione delle restrizioni dietetiche. All’assistenza psicologica e nutrizionale del Servizio pubblico di Dietologia, si affianca l’attività di educazione alimentare dell’AIC (Associazione Italiana Celiachia), attraverso bollettini, prontuari e via Internet (sito:www.celiachia.it ; e-mail: aic@cibernet.it). • Il simbolo internazionale della “spiga di grano barrata” contraddistingue gli alimenti in commercio privi di glutine. Il bollo “A tavola senza glutine/Bi-Aglut” viene esposto da ristoranti e pizzerie che hanno aderito al protocollo di preparazione di cibi (stilato, fra gli altri, da AIC) e in cui è possibile gustare piatti privi di glutine.La cura farmacologica
I medicinali nella celiachia hanno un ruolo marginale e vengono riservati ai pazienti affetti da “refractory sprue”, cioè a coloro che non rispondono alla dieta priva di glutine oppure che, dopo un periodo di remissione, diventano refrattari. • I trattamenti di scelta sono i corticosteroidi e i farmaci immunosoppressori (Azatioprina, Ciclosporina), insieme al supporto nutrizionale, per coprire i deficit di nutrienti. —————————————————————————- TABELLE Dieta senza glutine Gli alimenti vietati Cereali: Frumento, segale, avena, orzo, farrosorgo, semolini, creme e fiocchi di frumento, crema multicereali Latte e derivati atte in polvere con farine proibite, formaggi Lfusi e sottilette Carne, pesce, uova Carne in sctola con salse, mortadella, awurstel, carne e pesce impanati Grassi e condimenti Olio di semi vari Brodi, minestre e zuppe Dadi per brodo, zuppe e minestre confezionate Verdure e legumi Verdure impanate con farine vietate Frutta Frutta fresca e infarinata, castagne Bevande Caffè solubile, birra, whisky e wodka Spezie e aromi Prodotti in olio di semi vari, lievito dbirra i Dolci Tutti quelli a base di farine vietate, marzapaneGli alimenti concessi
Cereali Riso, mais e derivati, fecola di patate Latte e derivati Latte fresco intero, yogurt intero e panna fresca Carne, pesce, uova Tutti i tipi di carne, pollame e pesce, prosciutto cotto e crudo, uova Grassi nei condimenti Olio extravergine d’oliva, olio di semi di mais Brodi, minestre e zuppe Brodo vegetale o di carne, zuppe o minestre preparate in casa Verdure e legumi Tutti i tipi di verdure e legumi Frutta Tutte le qualità di frutta frescaBevande Tè, caffè e spremute
Spezie e aromi Sale, aceto, spezie aromatiche, prodotti in aceto e olio d’oliva Dolci Tutti quelli a base di farine consentite, miele e zuccheroGli alimenti a rischio
- Amido nativo, modificato, destrinizzato, pregelatinizzato, malto, maltodestrine, farina di riso, semolino e crema di riso, polenta pronta, farina di carrube, ceci e castagne, tapioca, fibre dietetiche, gale di riso, pop-corn confezionati, risotti pronti.
- Formaggi fusi, a fette, light, formaggi di soia, panna a lunga conservazione.
- Salumi e insaccati crudi, cotti, freschi e stagionati, carne in scatola, trippa in scatola, ragù di carne confezionata.
- Olio di semi vari, grasso vegetale e burro light.
- Dadi, estratti di carne, estratti vegetali, preparati per brodo, passati, minestroni e minestre di legumi surgelati o pronti per l’uso, preparati per zuppe e purea di patate isntanei.
- Frutta candita, sciroppata, secca e tostata.
- Bevande analcoliche, gassate, light, bevande per sportivi, caffè solubile, sciroppi, succhi e nettari di frutta.
- Addensanti, colla di pesce, dolcificanti, lecitina di soia, maionese, chewing-gum, cioccolatini, creme, gelati, gelatine, marmellate, marzapane, torroni, vanillina, zucchero a velo, vanigliato, e in granella.
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