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IMENOTTERI

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Cosa sono Appartengono all’ordine degli imenotteri le api, le vespe, i calabroni e altri insetti, che hanno spesso abitudini sociali. La puntura degli imenotteri può causare gravi reazioni in soggetti che abbiano sviluppato un’allergia al veleno che essi iniettano. Anche le punture di alcune specie di formiche (non presenti in Europa) sono in grado di causare importanti reazioni allergiche. Dove si trovano E’ importante, in caso di reazione allergica, saper riconoscere l’insetto pungitore. L’ape è ben conosciuta e in Europa può vivere quasi esclusivamente in alveari artificiali. Punge solo se disturbata o in prossimità dell’alveare. E’ l’unico imenottero a lasciare il pungiglione e il sacco del veleno conficcato nella cute, per cui la puntura d’ape è facilmente riconoscibile. La vespa comune (giallone) a righe gialle e nere nidifica sotto terra e in cavità naturali. E’ attratta da alimenti dolci, dalla carne e dalle bevande. Il calabrone ha dimensioni maggiori, nidifica spesso sui cespugli o in alberi cavi. E’ simile alla vespa e, come quest’ultima, è molto aggressivo. Il polistes è di dimensioni inferiori, vola con le zampe posteriori distese e nidifica su balconi, grondaie, parapetti, rami d’albero. Il rischio di punture di imenottero è maggiore in alcune categorie di lavoratori a causa della loro particolare attività: oltre agli apicoltori e loro famigliari, gli addetti all’agricoltura, i vigili del fuoco, i disinfestatori e altri lavoratori che operano all’aperto. Quale rischio comportano Nei soggetti non allergici, la puntura di api, vespe e altri imenotteri, causa solo una lieve ma fastidiosa reazione locale dovuta all’azione tossica del veleno, che scompare dopo breve tempo. Nelle persone allergiche, invece, possono comparire sintomi di intensità e gravità molto superiori, che in alcuni casi comportano pericolo di vita e possono essere causa di morte. Le manifestazioni cliniche vanno dalla reazione locale intensa, con gonfiore di oltre 10 cm. di diametro intorno alla sede della puntura, che può durare anche oltre le 48 ore, fino ad orticaria che può estendersi a tutto il corpo, con intenso prurito, talora accompagnata anche da gonfiore alle palpebre o alle labbra o alle estremità (angioedema). Raramente si hanno dolori addominali, diarrea e vomito. Alcuni pazienti allergici vanno incontro a gravi sintomi respiratori, quali l’edema della glottide o l’asma bronchiale. In altri infine si può avere caduta della pressione arteriosa, con profonda stanchezza, vertigini, annebbiamento della vista, fino ad arrivare al collasso e alla perdita di coscienza. Con buona approssimazione, si può calcolare che un individuo su cento presenti una reazione più intensa del normale alla puntura di un imenottero, uno su centomila una reazione grave, mentre la reazione mortale è eccezionale (un caso su un milione). Tuttavia data la grande frequenza delle punture, negli Stati Uniti si valuta che circa 40 persone l’anno muoiano per punture di ape o di vespa. In Italia i morti per punture di imenotteri sono stimati intorno ai 10 per anno, numero comunque non disprezzabile, se si considera che i decessi per morso di vipera sono a mala pena uno all’anno. Come si rilevano Gli imenotteri sono facilmente individuabili attorno a noi anche per il caratteristico ronzio che api, vespe e calabroni spesso emettono. Le caratteristiche morfologiche distintive sono rappresentate in generale da 2 paia di ali membranose trasparenti o con riflessi di colore bruno o viola. L’apparato boccale è masticatore o lambente-succhiante. Cosa dice la legge Tre le normative che riguardano le attività di prevenzione e controllo degli imenotteri si ricorda la Legge 25.01.1994 n. 42 che disciplina le attività di pulizia, disinfezione, disinfestazione, derattizzazione e sanificazione. Chi controlla Il controllo degli imenotteri (inteso come azione di disinfestazione) è affidato ai Servizi di Igiene Pubblica delle ASL e ai Vigili del Fuoco che intervengono su chiamata in caso di emergenza per rimuovere nidi e disinfestare locali e giardini. Esistono ditte specializzate che eseguono interventi di disinfestazione. Prevenzione Presso i centri specialistici pubblici di allergologia vengono effettuati gli opportuni test diagnostici e, ove indicato, viene effettuata una terapia con vaccini costituiti da estratti purificati di veleno (immunoterapia specifica = ITS). Il grado di protezione dato dall’ITS supera il 90%. Vengono inoltre prescritti farmaci da usare in caso di emergenza, che i pazienti allergici dovrebbero portare sempre con sè. Nella tabella allegata sono indicate una serie di semplici norme per ridurre il rischio di essere punti. Al fine di prevenire la formazione dei nidi è necessario osservare nei propri giardini, terrazze e sottotetti la presenza e il comportamento degli imenotteri eventualmente presenti tenendo conto che la costruzione del nido avviene in modo piuttosto lento a partire dalla tarda primavera con il massimo sviluppo a fine estate. In caso di necessità rivolgersi agli organi competenti o alle ditte specializzate. Per saperne di più
  • http://www.federasma.org/
  • http://www.aaaai.org
  • http://www.unipr.it/arpa/facvet/annali/
Prevenzione delle punture di imenottero (ape, vespa, calabrone)
  1. Evitare di frequentare luoghi ad alto rischio, come orti, prati, edifici abbandonati, stalle, pollai, ecc.
  2. Non toccare la frutta caduta dagli alberi.
  3. Non camminare a piedi nudi.
  4. Non usare cosmetici profumati, acqua di colonia, lozioni dopobarba o lacche per i capelli, in particolare quando si presume di stare all’aperto od in luoghi a rischio.
  5. Indossare preferibilmente indumenti di colore bianco, verde e marrone chiaro. Evitare gli indumenti a colori brillanti e quelli neri, blu o comunque di colore scuro, che attirano gli insetti pungitori. Evitare anche i disegni a fiori ed i tessuti ruvidi.
  6. Evitare gli indumenti troppo larghi e leggeri. All’aperto indossare, se possibile, calzoni lunghi e camicie o bluse con maniche lunghe, calze e scarpe chiuse.
  7. Se si mangia all’aperto, non tenere vicino cibi o bevande dolci, carne o resti di cibo. Non bere direttamente le bibite dalle lattine: potrebbe essersi introdotto all’interno un insetto pungitore!
  8. Evitare i movimenti bruschi in presenza di insetti. Se si viene punti, allontanarsi dall’alveare: l’odore del veleno attira ed eccita gli altri insetti. Non rimuovere personalmente i nidi di vespe!
  9. In motocicletta, indossare sempre casco con visiera e guanti. Seguire inoltre le indicazioni dei punti 4 e 5.
Le api come indicatori biologici Un alveare è un potenziale accumulatore naturale dei contaminanti che l’ape raccoglie dal territorio che tiene sotto controllo. L’ape è esposta alla contaminazione delle particelle sospese nell’aria che si depositano su fiori, erbe e foglie o che raccoglie con il corpo peloso. Il suo stretto rapporto con l’ambiente, fa di questo insetto un interessante indicatore biologico dei fitofarmaci. E’ inoltre possibile determinare la presenza di metalli pesanti (ad esempio il piombo) nel miele fresco prodotto. L’ape è stata anche impiegata come indicatore biologico per le sostanze radioattive.

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