Nuove Allergie all’Orizzonte
La primavera, con i suoi pollini e le sue graminacee.
Alla fine dell’estate e all’inizio dell’autunno arrivano: acari, piante, insetti e alimenti possono tormentare e irritare il naso, pelle e gola.La stagione delle allergie non finisce mai, in questo periodo non mancano infatti cibi e piante di stagione che possono essere molto fastidiosi. A scatenare problemi respiratori ci sono le composite, piante selvatiche molto comuni nei prati. Terminato il periodo delle graminacee, a giugno inizia la fioritura dell’assenzio selvatico e dell’ambrosia, fino a 15 anni fa sconosciuti da noi. Queste piante sono arrivate con gli alimenti provenienti dagli USA nelle zone vicine agli aeroporti dove si sono create delle isole particolarmente sensibili.
Oltre alle composite, un altro polline, che compare, è la parietaria che provoca molte riniti e asma, soprattutto a febbraio-marzo, fine giugno e settembre-ottobre.
Settembre è anche il periodo di «maggior riproduzione degli acari della polvere grazie alle temperature e un’umidità superiore al 60%. Da metà settembre a fine novembre proliferano nelle case. Chi rientra dalle vacanze può andare incontro anche ad una riacutizzazione dell’allergia perché le abitazioni tenute chiuse per 2-3 settimane, gli acari si sono moltiplicati. Ma oltre alle allergie respiratorie vi sono altre che possono riservare qualche seccatura. Come quella ad alcuni frutti di stagione, quali pesca, melone e mandorle, o agli insetti.
Ogni anno ci sono almeno 6/7 persone che muoiono in Italia per l’allergia scatenata dalle punture di api, vespe o calabroni. Spesso si sbaglia a trattare le persone che vi sono allergiche: dare l’antistaminico non serve a niente infatti. Sono molto più efficaci trattamenti desensibilizzanti che non danno problemi di tollerabilità e hanno effetti clinici molto rilevanti. Per le zanzare invece il consiglio è di usare l’antistaminico da maggio a settembre e pomate cortisoniche, se si hanno delle reazioni importanti. Stiamo comunque studiando, quanto sostiene una vecchia teoria, che la vitamina B1, in alcuni soggetti, cambia l’odore delle pelle, proteggendoli dalle punture degli insetti.
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